LA FISIATRIA INTERVENTISTICA

La fisiatria interventistica è una branca relativamente nuova e in forte sviluppo della medicina fisica e riabilitativa che include un'ampia gamma di trattamenti a cavallo tra il trattamento conservativo abituale (mediante energie fisiche e trattamenti manuali) e le procedure chirurgiche.

La medicina riabilitativa interventistica è una medicina di precisione che attraverso un inquadramento diagnostico e lo sviluppo terapeutico a indirizzo rigenerativo e riabilitativo, si focalizza su differenti quadri patologici dell’apparato muscolo scheletrico, del sistema nervoso centrale e periferico e sulla cura di quei quadri dolorosi.

Di solito i quadri dolorosi di rilievo vengono indirizzati all’algologo ma l’intervento dell’algologo, volto al controllo del dolore, consente al soggetto di uscire dalla spirale del dolore, ma non interviene su fenomeno causale.
Alcuni esempi: un paziente con una sciatalgia dovuta alla presenza di un’ernia del disco, che è stato posto in trattamento riabilitativo,e che dopo una settimana di terapia continua a manifestare dolore, può essere sottoposto anche a un trattamento mini invasivo come quello con ossigeno-ozono a livello periforaminale, un paziente con una gonartrosi grave associata ad un quadro algodistrofico che è stato sottoposto a fisioterapia con energie fisiche e che dopo la prima settimana, pur essendo migliorato, presenta ancora dolore alla massima flessione e ha anche un danno meniscale, può essere sottoposto ad infiltrazione di acido ialuronico ibrido per ottenere un ulteriore miglioramento  deii risultati ottenuti con il solo protocollo  riabilitativo.


Per fare questo il medico riabilitatore sviluppa quella che è la medicina riabilitativa interventistica, che è una medicina di precisione. Attraverso un inquadramento diagnostico e lo sviluppo terapeutico a indirizzo rigenerativo e riabilitativo, si focalizza su differenti quadri patologici dell’apparato muscolo scheletrico, del sistema nervoso centrale e periferico e sulla cura di quei quadri dolorosi.

Di solito i quadri dolorosi di rilievo vengono indirizzati all’algologo ma l’intervento dell’algologo, volto al controllo del dolore, consente al soggetto di uscire dalla spirale del dolore, ma non è terapeutico causale.
Può diventare terapeutico causale solo quando si applica in un contesto riabilitativo che  è riconducibile a un piano terapeutico definibile come “interventional percutaneous pain rehabilitative management”.
Alcuni esempi. Se un paziente con una sciatalgia dovuta alla presenza di un’ernia del disco, che è stato posto in trattamento riabilitativo, dopo una settimana di terapia continua a manifestare dolore, si può ricorrere anche a un trattamento mini invasivo come quello con ossigeno-ozono a livello periforaminale.
Un altro esempio è quello di un paziente con una gonartrosi grave associato ad un quadro algodistrofico che è sottoposto a un intervento con energie fisiche avanzate che agiscono sul quadro algodistrofico. Se dopo la prima settimana, pur essendo migliorato, ha ancora dolore alla massima flessione e ha anche un danno meniscale, l’esecuzione di una infiltrazione di acido ialuronico ibrido mette il soggetto nelle condizioni di proseguire e di migliorare i risultati del progetto riabilitativo.


Per fare questo il medico riabilitatore sviluppa quella che è la medicina riabilitativa interventistica, che è una medicina di precisione. Attraverso un inquadramento diagnostico e lo sviluppo terapeutico a indirizzo rigenerativo e riabilitativo, si focalizza su differenti quadri patologici dell’apparato muscolo scheletrico, del sistema nervoso centrale e periferico e sulla cura di quei quadri dolorosi.

Di solito i quadri dolorosi di rilievo vengono indirizzati all’algologo ma l’intervento dell’algologo, volto al controllo del dolore, consente al soggetto di uscire dalla spirale del dolore, ma non è terapeutico causale.
Può diventare terapeutico causale solo quando si applica in un contesto riabilitativo che  è riconducibile a un piano terapeutico definibile come “interventional percutaneous pain rehabilitative management”.
Alcuni esempi. Se un paziente con una sciatalgia dovuta alla presenza di un’ernia del disco, che è stato posto in trattamento riabilitativo, dopo una settimana di terapia continua a manifestare dolore, si può ricorrere anche a un trattamento mini invasivo come quello con ossigeno-ozono a livello periforaminale.
Un altro esempio è quello di un paziente con una gonartrosi grave associato ad un quadro algodistrofico che è sottoposto a un intervento con energie fisiche avanzate che agiscono sul quadro algodistrofico. Se dopo la prima settimana, pur essendo migliorato, ha ancora dolore alla massima flessione e ha anche un danno meniscale, l’esecuzione di una infiltrazione di acido ialuronico ibrido mette il soggetto nelle condizioni di proseguire e di migliorare i risultati del progetto riabilitativo.


Per fare questo il medico riabilitatore sviluppa quella che è la medicina riabilitativa interventistica, che è una medicina di precisione. Attraverso un inquadramento diagnostico e lo sviluppo terapeutico a indirizzo rigenerativo e riabilitativo, si focalizza su differenti quadri patologici dell’apparato muscolo scheletrico, del sistema nervoso centrale e periferico e sulla cura di quei quadri dolorosi.

Di solito i quadri dolorosi di rilievo vengono indirizzati all’algologo ma l’intervento dell’algologo, volto al controllo del dolore, consente al soggetto di uscire dalla spirale del dolore, ma non è terapeutico causale.
Può diventare terapeutico causale solo quando si applica in un contesto riabilitativo che  è riconducibile a un piano terapeutico definibile come “interventional percutaneous pain rehabilitative management”.
Alcuni esempi. Se un paziente con una sciatalgia dovuta alla presenza di un’ernia del disco, che è stato posto in trattamento riabilitativo, dopo una settimana di terapia continua a manifestare dolore, si può ricorrere anche a un trattamento mini invasivo come quello con ossigeno-ozono a livello periforaminale.
Un altro esempio è quello di un paziente con una gonartrosi grave associato ad un quadro algodistrofico che è sottoposto a un intervento con energie fisiche avanzate che agiscono sul quadro algodistrofico. Se dopo la prima settimana, pur essendo migliorato, ha ancora dolore alla massima flessione e ha anche un danno meniscale, l’esecuzione di una infiltrazione di acido ialuronico ibrido mette il soggetto nelle condizioni di proseguire e di migliorare i risultati del progetto riabilitativo.
 



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